giovedì 13 settembre 2007

LA SCENA HEAVY METAL DI TORINO NEGLI ANNI OTTANTA

Attenzione: Nuova Versione Aggiornata 2oo7

Premessa:

Questo articolo è il frutto di lunghi anni di difficile e meticolosa ricerca. Tra molte difficoltà e la ormai totale irreperibilità di materiale in merito alla scena metal di Torno negli anni ottanta. Un ringraziamento particolare va a tutti i musicisti e a tutti i discografici a cui ho rotto le scatole con infinite telefonate e e-mail, alla loro disponibilità e cortesia dedico questo articolo. Spero che queste righe possano restare nel tempo come testimonianza scritta di quanto successo durante gli anni ottanta nella mia città. Contrariamente ad oggi Torino era al centro del movimento metal italiano, qui c’era una scena molto florida e ricca di ottime band che non sempre hanno ricevuto il successo e i riscontri che meritavano. Oggi sono in pochi a ricordarsi di quei giorni, le cose sono radicalmente cambiate a metà degli anni novanta con l’avvento del power metal e il successo del power sinfonico. E’ possibile che qualche band sia stata dimenticata, mi scuso per le eventuali lacune, ho fatto del mio meglio per ritrovare tutti protagonisti di quel periodo. Ho cercato tutto il materiale che era possibile reperire con i miei mezzi, alcune lacune possono essere rimaste ma ho fatto davvero del mio meglio in due anni di ricerca. Spero possa essere apprezzato il risultato di questi sforzi e spero che queste pagine non vengano lette in maniera critica ma costruttiva. Questo articolo non ha lo scopo di polemizzare o criticare sulle scelte di nessuno e spero possa dare un impulso positivo a chi non conosce la mia città come un luogo dove il metal ha proliferato per anni. Grazie per la vostra comprensione.

Eugenio Giordano

Acido

Gli Acido si sono formati nel 1983 ad Alessandria e da subito mostrano di aver assorbito I dettami dello US Metal di quel periodo. Autori di un sound diretto e coinvolgente. La band registra nel 1985 una demo omonima che presenta ottimi pezzi cantati in italiano con l’abbinamento di intelligenti parti di tastiera. Pezzi come “Svisa” e “Ghetto” mostrano il talento degli Acido, i testi si dimostrano molto sottili e divertenti. Nel 1987 gli Acido registrano e distribuiscono una videocassetta live che però non gode di particolari meriti qualitativi. L’anno successivo la band ritorna sulle scene con il demo “Rock Italiano spostando il proprio sound su lidi decisamente più melodici e orecchiabili. Esistono due versioni di questo demo di cui una maggiormente curata e professionale. Della band si perdono le tracce a partire dal 1990, ma recentemente l’interessamento di una casa discografica locale ha permesso il recupero delle demo e forse esistono possibilità di riascoltare questo gruppo in formato digitale.

Allied Forces

Gli Allied Forces sono una delle band più professionali del panorama torinese degli anni ottanta. Non riuscirono mai a pubblicare un lp ma suonarono parecchio dal vivo e si fecero notare in più occasioni dagli addetti ai lavori. Nel 1987 la band registra una demo tape omonima mostrando un sound heavy rock decisamente valido e debitore a gruppi come Dokken ed Elektradrive. Il nastro viene trasmesso in radio e spedito a varie case discografiche. Solo la Minotauro Records di Milano si interessa agli Al lied Forces e nel 1989 Melzi (direttore dell’etichetta) inserisce la band nella raccolta su vinile “Four Kinds Of Metal”. Vengono registrate tre canzoni della band per questo vinile “American Girls”, Without Words” e “Screamin’ In A Bad Night”. I pezzi sono davvero ottimi e molto orecchiabili ma purtroppo degli Al lied Forces, complice anche l’omonimia con una band olandese, si perdono le tracce all’inizio degli anni novanta.

Black Deal

I Black Deal erano senza dubbi la band più cattiva della scena torinese degli anni ottanta. Autori di un sound aggressivo e potente esordiscono con una demo nel 1985. I pezzi sono brevi e diretti e affondano le loro radici artistiche nei primi dischi dei Metallica. La band partecipa alla compilation “Heavy Metal Made In Italy” della Shirak Records. I Black Deal si fanno conoscere anche in Europa per poi partecipare alla compilation “Profumo Di Rovina” con due brani “Life” e “Profuno Di Rovina”. La band registra un nuovo nastro nel 1987 intitolato “Escape” che mostra un ulteriore irrigidimento del suono. Da qui in poi incominciano i guai per i Black Deal. La band è spesso coinvolta in fatti violenti e alcuni dei suoi membri finiscono in prigione a Milano. Il chitarrista fondatore Chris Holder (Christian Zanirato) entra in un periodo di difficoltà personale diventando tossicodipendente. Purtroppo morirà pochi anni dopo per una overdose. Dei Black Deal si parla ancora oggi come di una band maledetta e sfortunata che però aveva le carte in regola per farcela.

Black Evil

Autori di un potente e oscuro power metal di chiara matrice statunitense i Black Evil sono una delle band più stimate della scena torinese degli anni ottanta. Provengono da Moncalieri e si formano nel 1984. Sono autori di una demo davvero molto interessante data 1987. Il nastro “Gravy Lust” mostra ottimi brani come “Vengeance Lord” e “Damned Priest” che li avvicininano a band come SA Slayer ed Hexx. La band non riesce a infrangere il muro dell’anonimato e a pubblicare un lp ufficiale. Per questo motivo i Black Evil si sciolgono per poi riformarsi qualche tempo dopo con il nome Creepin Death.

Blast Fornace

Di questo gruppo non si sa molto, sono riuscito a sentire solo un paio di loro canzoni. Data la scarsa qualità delle loro registrazioni i Blast Fornace non riuscirono a rimanere impressi nelle menti dei metallari torinesi. Registrarono due demo tra il 1985 e il 1987 mostrando un thrash metal seminale e diretto. Di loro si persero rapidamente le tracce.

Blod

Debitori al sound di gruppi come Motley Crue e Poison i Blod sono una delle band glam più apprezzate dal pubblico locale degli anni ottanta. Hanno dalla loro una bella presenza scenica, un look vincente e una discreta visibilità dal vivo. Con la demo “Suck It Up” presentano pezzi decisamente orecchiabili che sono apprezzati in vari programmi radiofonici. La Mini Records offre i suoi studi per le registrazioni dei nastri che mostrano una professionalità e una qualità davvero notevoli. Solo con il secondo demo “Kommando” del 1987 i Blod riescono a trovare un deal con la D’Herin Records che ha patrocinato il debutto dei concittadini Spa. Purtroppo i Blod non raggiungono il traguardo del debutto ufficiale. I Blod erano una valida band appartenente alla categoria “poser” che negli anni ottanta a Torino non era un titolo negativo ma semplicemente un’etichetta descrittiva per definire il sound delle band glam-street.

Braindamage

Sebbene siano un gruppo che si è imposto negli anni novanta e che in Italia ha praticamente inventato il crossover, i Braindamage vanno nominati tra le più importanti band metal di Torino negli anni ottanta. Ho avuto la possibilità di conoscerli bene grazie al batterista Naike che ha frequentato il mio liceo per due anni. La band è nata nel 1987 senza mai esibirsi dal vivo fino al 1988. La prima demo della band risale a quello stesso anno e presenta una registrazione dal vivo poco qualitativa. Il primo nastro registrato in studio del 1989 è Kingdom Of Madness” che presenta un sound in bilico tra Voivod e Testament. Il thrash metal tecnico dei Braindamage non resta inosservato e la band può suonare dal vivo con Pestilence e Atrocity in Europa. Grazie all’interessamento di Gorge Walker dei Killing Joke i Braindamage tornano in studio per registrare la demo “Waekness Of My Nerves”. Si incomincia a percepire la svolta crossover che verrà negli anni successivi. Il primo ep ufficiale dei Braindamage è “Watching The Bleeding Mouth” ma ormai la band ha abbandonato il thrash delle origini in favore di sonorità moderne e sperimentali. Suonano con Killing Joke e Loud facendosi apprezzare presso la nascente scena new metal statunitense. Nel 1992 i Braindamage si esibiscono allo storico Italian Assoult con Broken Glazz e Headcrasher. Con l’arrivo nel rooster della Dracma Records di Torino i Braindamage continueranno a suonare fino ai giorni nostri diventando protagonisti del rock alternativo italiano. La band è attiva e apprezzata ancora oggi.

Broken Glazz

“Quando passavano sotto l’obelisco in piazza Statuto rimanevamo a bocca aperta”. Chi ha vissuto quegli anni ricorda i Broken Glazz così. Una band formidabile della scena torinese, dei veri alfieri per tutti i metallari di Torino. La band nasce nel 1987 e rimane immediatamente sedotta dal nascente thrash metal americano. I Broken Glazz trovano in James Wayne un formidabile frontman dotato di voce e carisma davvero invidiabili. Presso la Dracma Records la band produce il primo nastro omonimo nel 1989 che poi in realtà è un lp. La Dracma all’epoca non aveva l’apparecchiatura per stampare vinili quindi questo lp è stato prodotto solo su cassetta ma non è una demo. Sei pezzi stratosferici come “Right Of Your Pride” e “Walking The Line” che ricordano da vicino gente come Megadeth, Dark Angel e Teastament. La band arriva alla pubblicazione su vinile con il successivo “Divine” uno degli album più importanti della scena torinese di quegli anni. La band evolve il suo sound aggiungendo spunti progressivi e personalissimi fraseggi tecnici. Pezzi come “Faces On The Floor” e “Promised Land” da soli giustificherebbero l’acquisto del disco. Con il terzo “Withdraw From Reality” i Broken Glazz spiccano il volo verso l’Olimpo del metal internazionale suonando di spalla a gente come i ManowaR. La band si spinge in composizioni ancora più ambiziose e personali ampliando moltissimo i propri orizzonti artistici. L’avvicendamento del nuovo frontman James Wynne provoca un forte scossone all’interno della band che purtroppo non supera alcuni problemi interni. La crisi del gruppo si concretizza con lo strano cd “Solitude” che allontana i Broken Glazz dai fasti del passato. Il singer chitarrista James Wynne tenta di portare la band verso nuovi lidi artistici ma non ci riesce. Alla Dracma Records perdono letteralmente di vista la band che semplicemente si perde nel silenzio sprecando completamente un talento e una personalità rarissimi.

Creepin’ Death

Molto famosi negli ambienti thrash metal i Creepin’ Death sono un’altra promessa mancata della scena metal di Torino negli anni ottanta. Nascono dalle ceneri dei Black Evil e nel raggio di una anno e mezzo pubblicano due demo tapes. Il nastro “No Reservation” del 1987 mostra una decisa maturazione e una forte personalità artistica. I Creepin’ Death esordiscono su vinile grazie alla LM Records nel 1988 con l’album “Errare Humanum Est, Perseverare Diabolicum” che si muove su coordinate care a i primi Metallica e Megadeth. Pezzi come “From The Dark” e “Black Horizon” mi sembrano davvero vicini ai migliori gruppi americani thrash metal di quegli anni. Le liriche del disco non molto ambiziose e profonde e toccano temi sociali e filosofici. Dopo la partecipazione a varie compilation e una intensa attività live la band entra in una fase di profonda crisi interna che nel 1989 finisce con lo scioglimento.

Cry Baby

I Cry Baby sono una super band che raccoglie tra le sue fila il meglio dell’heavy rock torinese degli anni ottanta. Guidati dal chitarrista Vittorio Garino i nostri esordiscono nel 1989 con una demo intitolata “Strong Sensation” che contiene nove brani molto validi e ben registrati. Il gruppo si muove su coordinate melodiche di facile presa e riesce a colpire l’ascoltatore grazie a un sound diretto e fruibile. Esiste una versione a sette brani di questa cassetta che la band ha utilizzato come promozionale all’epoca. Garino è attivo sul versante radiofonico e discografico fondando una piccola etichetta chiamata Metal GoldRecords. Per questa label esce il raro singolo (pubblicato solo per le radio e per i giornali specializzati) “Free Hair” che vede al microfono Danny Donato dei Gow e al basso Silvio Corsero dei Dragon Rouge (nel disco compare Paolo Esposito ma non ha suonato il basso sul singolo) Il disco riceve l’appoggio di personaggi centrali del metal italiano come Klaus Byron, Mario Ruggeri e Beppe Riva. Lo stesso anno Garino esordisce con un disco solista mentre i Cry Baby ricevono contatti incoraggianti dalla Music For Nations che promette loro la pubblicazione del mini lp “And So On”. Sono solo illusioni e il disco viene pubblicato come promozionale in pochissime copie dalla Metal Gold. Nel 1992 i Cry Baby tornano con una cassetta ottima che doveva portarli alla pubblicazione del singolo “Comes The Night” per la MFN ma non se ne farà nulla. La band intanto ha scritto il proprio nome a fianco di quello della Juventus FC pubblicando l’inno societario e attirando su di se l’attenzione di molte persone al di fuori della scena rock-metal. Dopo le molte delusioni accumulate negli anni i Cry Baby si sciolgono lasciando Garino ai Masquerade. Esiste (ma io non l’ho mai sentito) un cd antologico che nel 2002 ha raccolto tutta la discografia della band torinese, gli stessi membri del gruppo però non conoscono questa uscita della Nano Records. I Cry Baby hanno lasciato una grande delusione dietro di loro e credo che la loro storia debba far riflettere sulla sfortuna di tanti artisti in quegli anni.

Crystal Lake

Band assolutamente valida, proveniente dalla zona di Cuneo, i Crystal Lake sono stati sottovalutati moltissimo all’epoca rimanendo del tutto segregati nei meandri della scena underground. Il loro sound si basa su un potente e articolato speed metal melodico di estrazione puramente statunitense. Tra i paragoni possibili ci sono i Villain, i Vicious Rumors, Agent Steel, Valalla e altre band americane degli anni ottanta. Nel 1989 la band entra nell’orbita della piccola ma influente Dracma Records che finanzia la loro prima incisione su cassetta “The Whispering Fear” a mio avviso una delle migliori demo dell’intera scena italiana del periodo (non dissimile da quando prodotto dagli Hyaena qualche anno prima). La demo contiene cinque tracce di ottimo metal veloce e diretto, il singer della band non aveva nulla da invidiare alle migliori ugole del periodo in terra straniera. “The Sky Is The Limit” e “The Voice Of Time” sono dei pezzi assolutamente validi e coinvolgenti fin dal primo passaggio” anche la omonima “Crystal Lake” si rivela un vero proiettile impazzito che avrebbe largamente meritato la pubblicazione ufficiale. Della band piemontese si perdono le tracce agli inizi della nuova decade, la Dracma era intenzionata a produrre il loro lp di debutto ma il progetto non andò in porto. Davvero peccato, i Crystal Lake erano tra le migliori realtà dell’ heavy metal piemontese.

Dogma

I Dogma sono la creatura hard rock dell’ex chitarrista Giancarlo Eusebio dei Creepin’ Death. Dopo l’abbandono della band thrash il nostro si è spostato su lidi più melodici e morbidi. Pubblicano una demo nel 1990 mostrando forti connotati radiofonici e potenzialmente molto commerciali. Ancora una volta però i nostri vengono traditi dalla fortuna e non approdano a un contratto discografico.

Dragon Rouge

Una delle band portanti del panorama metal torinese degli anni ottanta erano senza dubbio i Dragon Rouge. Autori di un heavy metal melodico fortemente influenzato dai Van Halen e dai Magnum. La prima del 1986 viene registrata con l’aiuto di Luigi Giay agli Studi Blue Music e presenta quattro canzoni spettacolari tra le quali “Born To Fight” si distingue per lo spettacolare assolo di Enrico Carucci che oggi suona nel 60-70. La band vene notata dalla Minotauro Records che la inserisce nella raccolta dedicata la metal piemontese “Four Kinds Of Metal” con due brani tra i quali “Throll Hattan” davvero molto bella. Nel 1989 la band registra anche una seconda demo che comprende nuovi brani e pezzi dal vivo. Anch questa registrazione mostra un piacevole heavy metal melodico di pregevole fattura I membri della band si sono separati e hanno proseguito in altre formazioni tra cui i Cry Baby.

Dragons

Anche se si tratta di una band attiva negli anni novanta i Dragons vanno ricordati più per il loro stile che per la loro effettiva collocazione temporale. La band mise a segno un demo cantato in italiano assolutamente fedele agli stilemi del metal classico più ortodosso e coerente. La bellissima “Guerrieri Della Notte” e “Pena Di Morte” mostrano una certa vicinanza al sound dei Judas Priest senza dimenticare comunque un’anima live oriented innegabile. Molto bella “Fuga da Alcatrazz” ispirata forse al film omonimo e “Tenebre” dove la band mostra di avere le carte in regola per arrivare alla pubblicazione ufficiale. Purtroppo come molti altri anche i Dragons si persero per strada senza arrivare mai a un contratto con qualche casa discografica indipendente. Resta però la loro scelta coraggiosa di scegliere la lingua madre e una straordinaria vicinanza sonora con la Strana Officina che credo oggi farebbe la fortuna di questi ragazzi. Anche in questo caso un vero peccato per questi ragazzi e le loro potenzialità innegabili.

Dreams Of Glory

Questi ragazzi di Vercelli hanno esordito nel 1988 con la pubblicazione della demo “Morning Star” di quattro tracce che mostrava nette somiglianze con il sound degli Iron Maiden del periodo “Piece Of Mind”. I Dreams Of Glory riescono a suscitare l’interesse della Minotauro Records che li inserisce con due brani nella compilation “Four Kinds Of Metal” del 1989. “When Hate Becomes Love” e “Shinin’ Girl” mostrano una notevole maturazione rispetto al sound derivativo delle origini. La band non riesce a sfondare sul mercato passando totalmente inosservato nonostante una intensa seppur breve attività live. Dei Dreams Of Glory si persero le tracce con l’inizio del decennio successivo e ancora oggi questa band è quasi del tutto sconosciuta.

Elektradrive

Credo di non fare torto a nessuno sostenendo che gli Elektradrive fossero la band più famosa e importante della storia dell’heavy metal a Torino. La formazione originale si chiamava Ovedrive ma la omonimia con le band svedesi e inglesi costrinse il gruppo a cambiare rapidamente nome. Nel 1983 viene pubblicata la prima demo che mostra una heavy rock melodico di grandissimo spessore artistico. Il brano “Future Lady” da solo si dimostrò una piccola hit da classifiche e fece molto parlare degli emergenti Overdrive. Le reazioni sono molto positive e ben presto il gruppo pubblica il singolo “Let It Survive”. Con la partecipazione alla compilation “Heavy Metal Eruption” gli Elektradrive spiccano il grande balzo verso il successo. “Lord Of The Rings” è un brano assolutamente meritevole e degno di nota. Gli Elektradrive piazzano altre due canzoni sulle compilation “Metallo Italia” e “Heavy Metal Made In Italy”. Finalmente nel 1986 la band esordisce con lo spettacolare “Over The Space” un piccolo capolavoro dell’heavy rock italiano degli anni ottanta. Il disco viaggia su canoni melodici facilmente fruibili e rappresenta una delle migliori uscite della Discotto Metal Records. Ci vorranno venti anni prima di vedere questo lp ristampato su cd dalla Markuee Records. Spinti dalla voce splendida di Elio Maugeri gli Elektradrive si allontanano rapidamente dalla culla torinese per conquistare il continente americano. La band usa degli pseudonimi inglesi e riesce per questo a mascherare ai più le sue origini. Gli Elektradrive intraprendono un lungo tour italiano trovando il supporto dei mass media e delle radio. Il secondo disco della band “Due” esce a breve distanza, la band lavora in maniera eccellente e le registrazioni vengono svolte anche a Torino presso i Dracma Studios. I responsi internazionali a questo disco sono davvero eccellenti, si può dire che nessuna band italiana abbia raccolto tanti complimenti all’estero quanto gli Elektradrive. I pezzi migliori del disco “Back On The Road” e “Dream On” valgono alla band il titolo di “Dei Italiani dell’Adult Oriented Rock” su Kerrang. A Torino la consacrazione degli Elektradrive si celebrò con la partecipazione ai concerti di Manowar e Sabbat. Finalmente la band riesce a suonare in maniera continuativa negli Stati Uniti dividendo il palco con gruppi del calibro dei Poison. La band continua però ad appoggiarsi alla piccola etichetta torinese senza raggiungere un contratto con le major a stelle e strisce. Con “Big City” gli Elektradrive confermano quanto di buono potessero offrire al mondo dell’hard & heavy e finalmente riescono a trovare il deal con la major Long Island Records, gli ultimi due lavori della band vengono ristampati da questa etichetta. Grandissimi responsi arrivano dalla terra del sol levante dove gli Elektradrive hanno successi notevoli. Invece di sfruttare la spinta offerta da questo momento di fortuna i nostri perdono il loro vocalist che viene rimpiazzato prima da Giorgio Paiser e poi da Valerio Viotti entrambi inadeguati al ruolo. Incominciano le registrazioni di “Scheme” che però non verrà mai pubblicato sebbene la band ufficialmente non si sia mai sciolta. Alcuni dicono che questo disco prima o poi uscirà, vedremo.

Eporedia

Dal latino “Eporedia” che significa Ivrea questa band oscura e sconosciuta ha tratto il proprio nome. Si tratta di un gruppo sulla cui esistenza ci sono stati diverse discussioni. La band non pubblicò mai un disco o una demo su cassetta ma pare che il gruppo registrò un vinile auto prodotto in poche decine di copie. Il sound degli Eporedia viene descritto come epico e oscuro, probabilmente influenzato dai primi Manilla Road e Cirith Ungol. La line up è ignota, si sa solo che la band veniva da Ivrea.

Eridania

Questa band hard rock calcò i palchi dei locali di Torino alla fine degli anni ottanta, tra le fila degli Eridania troviamo ex musicisti dei Cry Baby e dei Dragon Rouge. Sebbene la band fosse molto capace e preparata non pubblicò mai una demo.

Fil Di Ferro

Senza dubbio la band metal più influente della scena torinese degli anni ottanta in ambito classico furono i Fil Di Ferro. La band nasce dall’incontro tra due gruppi dei primi anni ottanta i Foxes e i Metal Fix e trova nell’ugola del bravo Sergio Zara un vero asso nella manica. La band trova l’appoggio della Rai per pubblicare due video clip promozionali che gli consentono di farsi conoscere su larga scala. Sebbene proiettati verso il mercato di massa i Fil Di Ferro riescono ad esordire solo nel 1986 sotto le insegne della Discotto. Il primo “Hurricanes” è un album molto maturo e potente. Un disco che mostra una preparazione e un talento indiscutibili. La band si muove su coordinate classiche care ai primi Judas Priest e ai Saxon. Le liriche del disco richiamano tematiche care a i bikers, sia il chitarrista Claudio De Vecchi che il batterista Michele De Rosa sono due motociclisti appassionati. Ben presto il disco d’esordio del gruppo diventa un oggetto raro e sinceramente troppo costoso, si dice che sia in cantiere una ristampa di questo lavoro ma ad oggi non si è ancora mosso nulla di concreto. La carriera dei Fil Di Ferro vede parecchie partecipazioni a compilation tra cui la prestigiosa Italian Rock Invasion che li proietta ai vertici dei concorsi per band britannici. Sotto la guida del produttore dei Motorhead Guy Bidmead i Fil Di Ferro registrano il loro secondo disco nel 1988. Il disco omonimo è senza dubbio il massimo risultato artistico mai toccato dalla band torinese. Un progressivo abbandono delle sonorità nwobhm a favore dell’heavy rock tanto caro agli ultimi Vanadium fa la fortuna di questo album. La band riesce a suonare molto dal vivo ma è ormai evidente che i Fil Di Ferro non raggiungeranno mai il grande successo sperato agli inizi. Nel 1992 la band registra il terzo “Rock Rock Rock” che non bissa l’estro del precedente album ma che contiene comunque una serie di buone canzoni. La via sonora della band rimane fedele all’heavy rock coinvolgente e motociclistico del precedente album. La band si scioglie e alcuni dei membri si trasferiscono in Francia per motivi di lavoro. Nel 2003 i Fil Di Ferro tornano con il disco “It Will Be Passion” un lavoro sinceramente poco aggressivo e privo dell’energia dei primi album. Ormai a Torino la leggenda dei Fil Di Ferro ha radici troppo profonde per poter fare una critica seria sui loro album e questo disco viene spesso definito un capolavoro a sproposito. La band è ancora attiva e sta pianificando di recuperare il vecchio materiale per fare delle ristampe su cd, speriamo in bene.

Forgotten Sons

I Forgotten Sons erano una band davvero molto valida del florido panorama torinese di fine anni ottanta, il gruppo si rifaceva parcamente ai maestri della scena Elektradrive e ai Purple Angels. Grazie a delle doti innegabili e a un grande vocalist molto incisivo e pulito, la band piemontese riesce a entrare nelle grazie della Dracma Records che ne l 1989 produce la loro prima prova omonima su cassetta. Già dalle prime “Slipless Night” e “Living Without Love” si capisce quanto i Forgotten Sons potessero dare agli amanti dell’hard & heavy in auge in quel periodo. Un sound in bilico tra Dokken e Autograph, un grande senso della melodia e della struttura delle canzoni. Il gruppo mostra una innegabile eleganza e un forte appeal raffinato con le successive “When The Sun Goes Down” e “Don’t Walk Away”. Per questi ragazzi era possibile prevedere un futuro più che roseo e promettente. Ancora una volta Torino si mostrava come una delle città più ricche di band melodiche e potenti. Dopo la pubblicazione della demo i nostri si perdono nell’anonimato più totale, un vero spreco considerando anche il trend melodico del momento.

Gow

I Gow sono una delle tante band melodiche italiane degli anni ottanta che hanno raccolto molti meno risultati di quanti ne meritassero. Il gruppo aveva dalla sua una line up davvero preparata che si era assemblata intorno al bassista e vocalist Cosimo Fusco. Si comprende subito come i Gow fossero destinati a seguire le orme di act internazionali come Whitesnake, Rough Cutt, Magnum etc… Penso che i Gow vadano menzionati anche per la loro precoce nascita (avvenuta nel 1980) visto che il loro sound melodico e seminale ha trovato molti seguaci tra le band italiane di fine anni ottanta. Il primo singolo radiofonico “Vincerò / Le Note Che Sbagliavi” mostra una band ancora fortemente legata ai canoni del rock italiano di fine anni settanta. La band trova un contratto con la Shirak Records che nel 1984 patrocina l’uscita dell’unico album dei Gow “Mr Tippel” che suscita parecchio successo in Italia e all’estero. Canzoni molto catchy come “Come On Crazy” e “I’m Ready” promettono sfaceli radiofonici e in effetti i Gow vengono proiettati nell’olimpo del rock europeo. Paradossalmente questo apice coincide con una serie di problemi con l’avvicendamento del front man Danny Donato e con il cambio di chitarrista e batterista. La band svolta bruscamente verso il glam rock diventando un gruppo molto vicino ai Motley Crue e ai Poison. Nel 1987 una nuova demo tape ricca di brani molto fruibili come “Shadows Of The Night” porta i Gow a suonare al Monsters Of Rock e a trovare l’appoggio di Radio Rai. La band suona insieme ai Black Sabbath nel 1988. Sotto il nome di Steel Grave riescono a partecipare alla colonna sonora del film Opera di Dario Argento. Alla fine questa partecipazione sotto falso nome si rivela più problematica che utile per i Gow. Sotto pressione e con la consapevolezza di dover bissare il primo album nel 1990 i Gow registrano un secondo demo sfacciatamente glam rock dal titolo “Dangerous But Funny” che però non migliora la situazione discografica dle gruppo se non per una partecipazione alla compilation “Nightpieces II” della Dracma Records. I Gow sono ormai in preda a diverse correnti sonore, tentando di farsi strada tra glam e street rock, vedendo il declino del metal e il successo di gente come Guns n’Roses la band si perde nel nulla. Anche se personalmente non ho mai amato molto i Gow penso sia stato un vero peccato.

Headcrasher

Gli Headcrasher non sono una band torinese ma si trasferirono a Torino negli anni ottanta. La band proveniva dalla Calabria e suonava thrash metal, nella parte finale della loro carriera abbracciarono sonorità care agli ultimi Broken Glazz, con cui divisero il palco in più occasioni, e ai Brain Damage. La bans si spostò verso lidi più moderni nei primi anni novanta per poi sciogliersi. Non li ho mai trovati particolarmente interessanti.

Hurtful Witch

Sugli Hurtful Witch ho letto le più improbabili definizioni e critiche. Non erano né una band ambient-doom-gothic, né una band thrash o peggio ancora extreme metal. Gli Hurtful Witch erano un gruppo che suonava Us metal di chiara intenzione classica con strutture decisamente speed. La formazione esordisce nel 1984 con il demo “Spectra” un monolito di metallo incandescente che secondo me rimane uno dei migliori lavori mai registrati a Torino in ambito metal. La band vanta tra le sue fila la presenza della frontgirl Roberta Delaude che entrerà nella storia con i Morgana. Le ottime sensazioni suscitate dal demo purtroppo non trovano riscontri discografici e ben presto la band si perde tra litigi che ancora oggi non si sono attenuati. Gli Hurtful Witch suonarono di spalla ai Saxon a Torino nel 1984.

Ira

Sebbene molti li indichino come una band inutile gli Ira erano una delle formazioni più conosciute della scena torinese negli anni ottanta. Pubblicarono una demo con cinque pezzi all’insegna di un ottimo hard & heavy dai toni melodici e coinvolgenti che piaceva al pubblico. Gli Ira suonarono in giro per Torino a fianco di quasi tutte le band nominate in questo articolo e si meritarono una fama davvero notevole. Purtroppo l’unica testimonianza della band appare sulla compilation “Heavy Metal Made In Italy” con brano “Mr. Mountain” una potenziale hit radiofonica.

Jester Beast

Nascono all’inizio degli anni ottanta e subito si presentano come una delle band più promettenti della scena torinese. Pochi lo sanno ma la formazione dei Jester Beast ha cambiato vari elementi, tra cui una donna al microfono poi sostituita da Stefano Zapponi. La band perde il chitarrista in un incidente stradale e dopo una grave crisi interna finalmente riesce a farsi notare sulle compilation “Heavy Metal Made In Italy” e su una compilation della nascente e successivamente potentissima Nuclear Blast. Realizzano la prima demo nel 1988 all’insegna di un thrash metal scarno e frontale che non lascia dubbi sulle intenzioni della band. Lo stile dei Jester Beast è sempre stato relativamente sperimentale e indefinibile e questo ha creato grossi problemi alla band. Il debutto del 1991 fonda le sue radici sul thrash metal degli anni ottanta contaminato però con soluzioni hard core e vagamente punk. Spesso la breve durata dei pezzi ne compromette la reale potenzialità artistica. Il disco non riesce a suscitare un grosso riscontro, anche l’ep autoprodotto dell’anno successivo non smuove il pubblico confermando il talento della band ma anche una certa confusione compositiva. I Jester Beast si perdono tra i meandri dell’alternative rock fiorente a torino nei primi anni novanta (qui i Subsonica erano considerati alla stregua dei The Beatles all’epoca). Non a caso il bassista Dan Solo si unirà ai Marlene Kuntz, per trovare il tanto atteso successo. Dei Jester Beast si persero le tracce da allora.

Metal Truck

Non ho trovato informazioni particolari su questo gruppo, pare abbiano realizzato un demo nel 1988 senza riuscire a infrangere il muro dell’anonimato. La demo vive in bilico tra contaminazioni nwobhm e raffinate soluzioni melodiche dal piglio rock. “In The Fire Zone” è una canzone coinvolgente e diretta molto adatta ad incominciare i concerti. La più classica “I’m Driver in the Usa” è una canzone più orientata su lidi classici e rocciosi. L’anima raffinata dei Metal Truck viene fuori con “The Sea’s Rem” e “China Dream” che rimandano l’ascoltatore alle migliori band della nwobhm specialmente Tygers Of Pan Tang e Jaguar. Sebbene il gruppo avesse avuto buoni responsi dalla stampa specialistica del periodo e alcune ottime apparizioni live, dei Metal Truck si persero le tracce poco dopo l’uscita della demo. Anche in questo caso l’esordio discografico sarebbe stato più che meritato ma la sorte non ha voluto così.

Morgana

Non voglio sembrare disfattista ma l’alone di mistero che avvolge I Morgana e che negli ultimi anni ha generato un vero culto su questa band è largamente immotivato. I Morgana non sono altro che la creatura della cantante degli Hurtful Witch Roberta Delude la quale era tutt’altro che una donna stupida. Sebbene a livello sonoro i Morgana con la loro prima demo non si spostino molto dallo stile degli Hurtful Witch si capisce subito che nei Morgana esiste un’intenzione artistica ben precisa. La singer si mette al centro dell’attenzione con dichiarazioni shockanti ai giornali specializzati, interviste di scarso valore ma ricche di uscite provocatorie che mirano a far girare il nome della band. In breve, con una demo all’attivo sembrava i Morgana suonassero da venti anni. Raggiunto un grosso seguito tra il pubblico i nostri approdano al contratto con la Video Star che nel 1988 avrebbe dovuto pubblicare l’ep omonimo dei Morgana. Nel 1988 questo disco non è uscito, per motivi discografici e i soliti litigi provocati dalla ingombrante singer ormai padrona indiscussa della band. Le copie che oggi vengono vendute a trecento euro l’una sono state distribuite almeno una dozzina di anni dopo e rappresentano una delle più astute speculazioni sul metal degli anni ottanta italiano. Il fenomeno Morgana si estingue nel 1993 dopo un lungo silenzio e una sfortunata trasferta tedesca che non porta i frutti sperati. Nel 2005 esce una ristampa illegale greca del disco omonimo dei Morgana (estesa a otto tracce) e una raccolta autorizzata, prevista inizialmente per il 1990, “Three Years Of Madness”. In giro ho letto che i Morgana fossero la risposta italiana ai Warlock, forse non stiamo parlando della stessa band.

Nameless

I Nameless provengono dal mio quartiere e negli anni ottanta furono artefici di due demo tape in chiaro stile glam rock. La band riesce a mettere a segno alcune hit potenzialmente memorabili come “Rock City” e “Metal Chains” che ricordano i primi Kiss. La band partecipa alla compilation Not Just Spaghetti and Mandolini sotto la supervisione di Klaus Byron ma non riescono ad esordire su lp.

Nasty Licks

I Nasry Licks potevano essere la risposta italiana allo street rock Americano dei primi anni novanta. La band ha registrato tre demo tape spostando progressivamente il suo sound dall’heavy rock degli inizi, fortemente influenzato dal glam, fino allo street rock chiaramente ispirato ai Guns n’ Roses. La demo “It’s Never Enough” mostra un artwork davvero molto curato e una band legata al look in voga nei primi anni novanta. I pezzi proposti sono molto professionali sebbene privi di una personalità artistica e decisamente derivativi. I Nasty Licks dal 1983 al 1993 sono stati al centro della scena torinese, è quasi incredibile che non
abbiano mai esordito sulla lunga distanza. L’unica testimonianza è la compilation “Nightpieces II” della Dracma Records che contiene una loro canzone.

Nib

I Nib erano una band davvero meritevole nel panorama metal torinese degli anni ottanta. Ostacolati ingiustamente da un pubblico ostile nei loro confronti per motivi extramusicali i Nib non riuscirono mai a trovare una contratto discografico per pubblicare le loro ottime canzoni. Lo stile della band è identificabile con un poderoso Us metal classico decisamente dinamico e oscuro. La prima demo “Explorers of The Metal Universe” è un capolavoro di metal veloce e frontale, la band suonava usando facepainting e travestimenti in stile Kiss. Nel 1986 i Nib ritornano con il demo “None Is Back But Us” riuscendo a mettere meglio a fuoco il loro talento senza stravolgere le coordinate artistiche del lavoro precedente. I Nib non riuscirono a pubblicare un disco ufficiale ma pare che sia in cantiere una raccolta su cd dal titolo “The Legacy”.

Overtime

Gli Overtime erano una delle migliori band hard rock di fine anni ottanta nella zona torinese. Registrarono una demo di cinque tracce nel 1990 riuscendo a far girare il loro nome su giornali e riviste specializzate. Vari concerti e un innegabile talento hanno consentito agli Overtime di conquistare i favori del pubblico. Il loro sound ricordava da vicino i gruppi AoR inglesi e americani di quel periodo.

Purple Angels

I Purple Angels come facilmente intuibile dal loro nome erano fortemente debitori al sound dei Deep Purple. Si tratta di una delle band heavy rock più apprezzate a Torino negli anni ottanta. Il gruppo muove i primi passi all’inizio degli anni ottanta e dopo la registrazione di un demo di quattro tracce presso i Dracma Studios. La composizione di brani davvero validi come “Out Of The Blue” e Killing Time” mostra subito il potenziale enorme di questa ottima band piemontese. Vengono notati nel 1989 dalla Minotauro Records che li inserisce con due canzoni nella compilation “Four Kinds Of Metal”. In breve tempo i Purple Angels diventano una band di riferimento per tutti i metallari e i rockers di Torino. Avevano una intensissima attività live che li ha portati a suonare moltissimi concerti. Finalmente nel 1991 esce il loro primo disco omonimo registrato ai Synergy Studios di Torino. Il risultato è un grande disco di heavy rock vicino ai Deep Purple e ai primi Iron Maiden. Il bravo singer Enrico Rigolli ha le potenzialità per rimanere impresso nella mente degli ascoltatori. Una canzone come “War” da sola giustifica l’acquisto del disco. Il disco viene ristampato nel 1995 su cd. Dopo questa esperienza i Purple Angels registrano una cassetta di cover dei The Beatles riprese in stile rock senza però suscitare particolare interesse. In breve la band si sciolse.

Redlynx – Chris Heaven

La band si forma intorno alla figura del cantante Chris Heaven che diventerà un’icona dell’hard rock melodico degli anni novanta. Questo gruppo non ha pubblicato nessun disco fino al 1997. I Redlynx sono riusciti ad esportare il proprio sound all’estero diventando una delle band più apprezzate dai cultori di AoR e rock melodico.

Shallow

Ennesima band torinese che cerca di emergere sul finire degli anni ottanta suonando heavy rock melodico. Purtroppo gli Shallow sono superficiali sia di nome che di fatto e non hanno all’attivo altro che due demo registrate dal vivo in studio. La scarsa qualità delle registrazioni e l’impreparazione della band finiscono per segnarne rapidamente il declino.

Sharon

Da non confondere con gli omonimi genovesi gli Sharon erano una delle più promettenti formazioni AoR della zona di Torino. Registrarono un demo solo nel 1991 dal titolo “First Passage” e riuscirono a farsi passare in radio su vari programmi specializzati. Gli Sharon suonarono molto dal vivo e tra le loro fila militarono ex musicisti dei Cry Baby. Senza trovare un contratto degno del loro talento gli Sharon si perdono nel nulla.

Slash

Sugli Slash le informazioni sono poche, pare suonassero thrash metal e che pubblicarono una demo nel 1988 senza però trovare appoggio in nessuna etichetta ufficiale. Di loro si persero rapidamente le tracce.

Spa

Gruppo proveniente da Collegno scoperto dal cantante dei Vanadium Pino Scotto. Gli Spa sono una formazione assolutamente indispensabile per gli amanti del metal melodico e del sound americano di fine anni ottanta. Gli Spa esordiscono senza prticolari problemi nel 1987 con il vinile “Stars Pocked Away” per la D’Herin, un piccolo negozio di Venaria con una etichetta discografica affiliata. Il disco è un valido esempio di heavy rock melodico dai forti tratti radiofonici che garantisce al gruppo una notevole visibilità sebbene la distribuzione non sia capillare. E’ paradossale come questo album sia venduto a prezzi decisamente alti quando l’etichetta ne possiede molte copie in magazzino e le regali addirittura a chi lo chiede! Sebbene la band potesse vantare la collaborazione del produttore Marziano Fontano di loro si perdono le tracce nei primi anni novanta. La D’Herin ha previsto la chiusura entro Luglio 2006.

Super Trouper

Band proveniente da Biella e che nei primi anni ottanta anticipò il fenomeno del rock melodico. I Super Trouper erano artefici di un sound ruffiano ma ispirato che attingeva a piene mani dal calderone melodico americano con i Van Halen in testa. La band possedeva una spiccata verve ritmica percepibile nella demo di tre pezzi del 1988. Di loro si persero le tracce nei primi anni novanta.

Techrome

I Techrome erano una band davvero molto meritevole. Quando ho ascoltato la loro demo “Evolution and Revolution” risalente al 1989 mi sono stupito della tecnica di questi ragazzi. L’ensamble torinese era autore di un articolato thrash metal tecnico davvero invidiabile. La band si ispirava chiaramente ai primi Annihilator riuscendo a mantenere la propria personalità e sfoderando una tecnica esecutiva maiuscola. Peccato che di loro si siano perse le tracce così rapidamente.

Tomahawck

Sfortunata formazione hard rock melodico che nel 1987 tenta di emergere con il demo “Over Thuder’s Wall” che però non li porta a un contratto discografico. Decidono quindi di cambiare genere e diventano gli Heaven Keys una formazione apprezzata in ambito AoR nei primi anni novanta.

Voodoo

Una formazione atipica del panorama hard rock torinese che dopo una demo all’insegna del rock classico riesce a farsi inserire nella compilation “Nightpieces” della Dracma Records. La band punta su un sound sperimentale e a tratti psichedelico che sfocia nel debutto “Voltafaccia” del 1991. La band va elogiata però per le tematiche sociali trattate nei testi e in primis per i grande impegno nella prevenzione dall’Aids.

Warden

I Warden erano un gruppo con notevoli potenzialità, il loro sound era decisamente classico e impostato sui canoni del metal americano con atmosfere epiche. Il demo del 1988 “Ever Fighting Heroes” è l’unica traccia lasciata dalla band che sparisce pochi anni dopo senza lasciare tracce.

Whitefire

Una band fondamentale del metal torinese sono i pinerolesi Whitefire che con cinque demo su nastro e una disco inedito meritano massimo interesse. Il gruppo era autore di un sound classico dannatamente coinvolgente e frontale. Se all’inizio la band si muoveva su territori cari alla nwobhm a metà degli anni ottanta i nostri spingono maggiormente verso il metal classico di stampo americano senza disdegnare delle contaminazioni speed. Senza trovare un contratto discografico i nostri perdono le speranze ma nel 1989 grazie all’aiuto di un discografico locale registrano un master inedito per la pubblicazione di un lp. Purtroppo questo progetto non andrà mai in porto e il master verrà abbandonato in un fondo scala per diciassette anni fino all’interessamento del sottoscritto. Una band come questa merita rispetto e massima attenzione.

Wild Devils

I Wild Devils venivano da Savigliano ed erano una band heavy metal decisamente debitrice ai canoni classici dei gruppi americani. Con il demo “Wild Life” mostrano uno stile personale e maturo che conferma il talento e le ottime prospettive della band. Il mercato ormai saturo e la mancanza di interessa da parte delle etichette portano il gruppo allo stallo all’inizio degli anno novanta.

Wild Life

Sui Wild Life non si sa molto, la pubblicazione di due demo non gli basta per arrivare a un contratto discografico. La band aveva sonorità vagamente doom care a gruppi della nwobhm come Angel Witch e Pagan Altar.

Xteria

Una band molto aggressiva e frontale erano i pinerolesi Xteria con una demo all’attivo all’insegna del power thrash metal tanto caro agli Exodus degli esordi. La band si perse nei primi anni novanta senza lasciare tracce.

Eugenio Giordano

6 commenti:

Jean Paul Agnesod ha detto...

http://jeanpaulagnesod.blogspot.com/2010/05/vidocq-band-cd-2010.html

Novita :)

dan ha detto...

Grazie 1000 Eugenio!
Ciao

satanicwehrmacht666 ha detto...

Where can I find the live recordings of Jester Beast?

Unknown ha detto...

Ero chitarrista della prima band dei Jester Beast, insieme ad Attilio Scalabrini purtroppo deceduto in un incidente qualche anno più tardi. Ora suono un genere un po' più consono all'età :))
Ottimo lavoro Federico !
All'appello mancano forse ancora alcuni gruppi dell'epoca, come ad esempio i Wisperin's Bells che erano composti da ragazzi dell'istituto di pena Ferrante Aporti, di cui ricordo un chitarrista favoloso.
Mi farebbe piacere ritrovare qualcuno della vecchia compagnia dei metallari che si ritrovavano in quegli anni in p.zza Statuto all'obelisco...

Carlo.manenti@live.it

Unknown ha detto...

Vennero quelli del Ferrante erano i Black Deal...I whispering bella erano di Grassino torinese e facevano metal in italiano quasi Speedy...confermo che il chitarrista era una bestia lo vedevo sempre girare in paese con una pila di spartiti in mano...Altro gruppo della zona molto bravi erano i War angels...

Unknown ha detto...

Vennero quelli del Ferrante erano i Black Deal...I whispering bella erano di Grassino torinese e facevano metal in italiano quasi Speedy...confermo che il chitarrista era una bestia lo vedevo sempre girare in paese con una pila di spartiti in mano...Altro gruppo della zona molto bravi erano i War angels...